Lasciata la Val Cavanata si prosegue sulla pista ciclopedonale verso il Luseo, la Tenuta Primero e Punta Spin, dove si entra nel Bosco La Rotta, piccolo residuo dei primi rimboschimenti litoranei di fine ‘800, per raggiungere sulla costa Grado Pineta dove si hanno due possibilità per proseguire verso l’importante centro turistico e termale di Grado. La prima si mantiene verso la laguna e l’Isola della Schiusa, mentre la VARIANTE tocca la lunga spiaggia, famosa presso la borghesia europea già a metà dell’800 per le sue strutture terapeutiche. Grado ebbe nella storia antica un decisivo ruolo politico e religioso, tanto da essere considerata, nel nome dei patriarchi, figlia di Aquileia e madre di Venezia. Dopo la visita del centro storico e delle due splendide basiliche paleocristiane di Sant’Eufemia e di Santa Maria delle Grazie ci si può anche imbarcare per raggiungere l’Isola di Barbana e il suo santuario, che la leggenda fa nascere nell’anno 582 (traghetto dal centro). Ora, dopo il ponte girevole, bisognerà percorrere la lunga emozionante strada translagunare per raggiungere nuovamente la terraferma in località Belvedere dove si continua sulla pista ciclopedonale che ora segue il tracciato dell’ex ferrovia Cervignano-Belvedere. Si inizia a scorgere il campanile della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia, famosa per i suoi simbolici mosaici millenari e non solo, che segnala anche il punto finale del cammino. Aquileia, già abitato protostorico, venne fondata come colonia romana diventando un’importante base militare per l’espansione di Roma verso l’Istria, la Dalmazia e il Danubio. Il suo patriarcato divenne nel tempo un’istituzione molto complessa che si trasformò in un caposaldo transregionale molto ampio di evangelizzazione. La visita alla basilica, al porto fluviale, al foro, agli scavi archeologici e ai musei concluderà la visita a questo eccezionale patrimonio dell’umanità, protetto dall’UNESCO.
