Dall’uscita superiore del Parco si raggiunge la Stazioncina ferroviaria di Miramare e si sale su una scalinata per raggiungere via Plinio dove si svolta a sinistra (da qui su un’altra scalinata parte la VARIANTE ALTA). Si prosegue dritti e superato un incrocio si continua sulla strada a lato della ferrovia tra ville signorili e terrazzamenti coltivati a vigna o a ulivi. Si lascia la stazioncina di Santa Croce per raggiungere la strada principale che sale al paese di Santa Croce/Križ. Se la segue per un centinaio di metri per svoltare a sinistra su una pista che raggiunge alcuni edifici dell’acquedotto e poi si segue la linea ferroviaria. Siamo ormai sul Carso, territorio famoso per i suoi fenomeni superficiali e sotterranei dovuti all’acqua e alle rocce calcaree, e questa aperta nei calcari bianchi è la Strada della Salvia che nel Bosco Babiza, rimboschito artificialmente con pini di varie specie e con panorami mozzafiato sul golfo porta ad Aurisina/Nabrežina, all’inizio del Sentiero dei pescatori. La VARIANTE ALTA, se percorribile per lunghi lavori in corso sulla viabilità, porta allo stesso punto, ma raggiungendo l’altipiano carsico passando per i terrazzamenti abbarbicati sul monte del famoso vino di Contovello/Kontovel, per il Tempio mariano di Monte Grisa, attraversando poi le pinete di Prosecco/Prosek e di Santa Croce, toccando la Vedetta Slataper e la Torre Liburnia. Lasciando il Sentiero dei pescatori che scende al mare, si continua sulle pietraie carsiche e sui depositi delle vecchie cave che sono in via di imboschimento naturale per raggiungere la Vedetta Weiss, la Strada Costiera e Sistiana, dove si imbocca lo spettacolare e aereo Sentiero Rilke nella Riserva naturale regionale delle Falesie di Duino. Dal Castello di Duino dei principi Torre e Tasso, si attraversa la lecceta del Bosco Cernizza e sulla sentieristica del promontorio Bratina si giunge alle risorgive del Fiume Timavo, il fiume carsico per eccellenza che qui sfocia dopo un percorso sotterraneo di una settantina di chilometri. Qui si trovano dei monumenti a ricordo degli scontri della Grande Guerra e la Basilica di San Giovanni Battista che, costruita sui resti di un luogo di culto paleocristiano, puntualmente si allaga durante le piene del fiume. Da qui si riprende a salire per le circostanti alture carsiche lungo sentieri e strade sterrate, poi si ridiscende presso la palude di Sablici per poi tenersi a mezza costa a lambire il Parco Tematico della Grande Guerra con l’importante recupero della Trincea Joffre (possibilità di effettuare la VARIANTE ALTA per la Rocca di Monfalcone) fino a giungere nella vasta cittadina di Monfalcone, capoluogo economico del territorio storico della Bisiacaria, famoso per i suoi cantieri navali.